giovedì 26 settembre 2013

"16 anni e incinta" sbarca in Italia. Ma che fine hanno fatto le Teen Moms americane?

Ieri sera è andato in onda per la prima volta la versione italiana del format americano "16 and Pregnant", docu-reality del 2009 di Mtv che racconta la maternità di ragazze madri e le evoluzioni della loro scelta su relazioni, famiglia, scuola e amici.
La versione italiana, "16 anni e incinta", ha destato non poche perplessità così come le aveva suscitate il format americano.
Da una parte gli ideatori del programma puntano sull'importanza della informazione ed educazione sessuale dei teenagers, motivo di boom di gravidanze indesiderate nel Paese. Dall'altra parte quest'ultimo fenomeno, a detta degli spettatori meno acconsenzienti, sarebbe proprio causato dalla diffusione di programmi del genere (compreso TeenMom,che segue in maniera più assidua la crescita del bambino e della ragazza madre), che non danno una rappresentazione veritiera della gravidanza e delle sue conseguenze e che quindi sono a rischio emulazione.











Posti da parte i pro e i contro, visionata la prima puntata è importante tracciare una minima distinzione tra il programma americano e quello italiano.
Seppur seguano entrambi la stessa linea, con una voce esterna narrante, e con la descrizione, passo per passo, del percorso evolutivo della madre e del bambino (gravidanza, travaglio in ospedale, nascita, ritorno a casa, convivenza col figlio e con la nuova famiglia formatasi), è apprezzabile una prima differenza, e cioè la maggiore concentrazione, in immagini e tempistiche, del travaglio, delle difficoltà e dei dolori del parto. Nel format americano ciò era meno evidenziato.



Un'altra differenza, più socio-culturale che scelta voluta, è la maggiore presenza della figura genitoriale, che ascolta, aiuta e accompagna la ragazza madre in tutto il percorso, soprattutto in quello post-parto. 
Il programma americano ci ha abituato invece a ragazze per la maggior parte indipendenti e slegate dalla famiglia, spesso per gravi problemi di convivenza con essa, quali indifferenza, violenza, tossicodipendenza, abuso di alcol. Ovviamente questo avveniva anche per le maggiori possibilità date alle ragazze madri di rendersi autonome tramite sussidi e incentivi, o anche solo tramite la presenza di appositi spazi, nei luoghi scolastici o di lavoro, dove lasciare i propri figli.

D'altro canto, purtroppo, TeenMom ci ha anche abituato ad alcune protagoniste che nel tempo hanno sviluppato disordini alimentari, dipendenza da alcol, droghe e problemi con la giustizia.
La spettacolarizzazione delle vicende giudiziarie di alcune di esse di certo non le avrà aiutate nel loro percorso evolutivo, coi riflettori puntati non solo sulla propria persona, ma anche sulla propria fedina penale.



E' da considerare che, successivamente al programma, alcune delle protagoniste non hanno fatto passi da gigante, anzi le loro problematiche si sono ingrandite tanto quanto la loro fama.

Jenelle Evans è stata arrestata per possesso di eroina.


Farrah Abraham ha venduto un suo video porno alla Vivid Entertainment per 1.5 milione di dollari, dopo aver deciso di spendere 30 mila dollari per interventi chirurgici al seno, naso e mento. Qualche mese fa ha deciso di andare in riabilitazione per curarsi dall’abuso di alcol.














Amber  Portwood è stata condannata a cinque anni di reclusione e alla partecipazione ad un programma di riabilitazione a causa della sua dipendenza dalla droga.




Le luci della ribalta hanno quindi, a volte, degli effetti negativi sulle teenagers protagoniste.
Ma che condizionamento ricevono le spettatrici di tutto ciò?
In Italia il programma e le protagoniste sembrano avere un'impronta totalmente differente; resta il fatto che il sistema televisivo e il suo impatto mediatico sono sempre dei fattori da non sottovalutare e di difficile gestione e comprensione per i minori.

3 commenti:

  1. francamente dubito che un programma tv (dove peraltro di contraccezione si parla) possa indurre una sedicenne a restare incinta..si raccontano storie che accadono. Io personalmente resto più favorevole alla fiction pura che a questi reality ma è anche questione di gusti.
    Quanto alle disavventure di alcune (non tutte credo) teen moms americane è difficile dire quanto sia colpa della "notorietà" televisiva

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Il problema è che non si da alcuna responsabilità a queste minorenni...ieri per sbaglio ho visto il programma di Barbara D'Urso (mi vergogno di me stessa), e il sangue ha incominciato a bollire.
    Hanno mostato le immagini del parto, i bambini erano ospiti in tv, bambini piccolissimi davanti alle telecamere, mentre la conduttrice con il suo solito fare, raccontava quanto fosse difficile la sua condizione, ma comunque con toni molto soft, quasi a farla apparire una super donna. Non bisogna farle diventare dell'eroine...
    Poteva magari andare in tv, però si sarebbe dovuto parlare di tutto con toni molto più maturi e duri, e non come se tutto fosse la cosa più naturale di questo mondo.
    "oh poverina, sei una ragazza madre, non puoi fare le cose che fanno le tue compagne e non puoi nemmeno andare a scuola"
    ma nessuno ci pensa al fatto che dei bambini vengono cresciuti da un'altra "bambina" ???? che è stata così recidiva da rimanere di nuovo incinta dopo aver avuto due gemelli...no invece, tutti comprensivi e accondiscendenti...con questo atteggiamento non si va da nessuna parte!

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