"You must be a woman and bear the agony of creating. Prove yourself. Be strong, be kind, be wise, and it is yours. Do not at the last moment lose courage. Argue wisely and quiety. Be more than woman." Katherine Mansfield
domenica 11 dicembre 2011
Le donne degli eventi socio-culturali e dei movimenti SNOQ: né minoranze, né vittime da commiserare
Un evento degno di nota, che avevamo annunciato in un precedente articolo, è quello tenutosi giorno 3 dicembre presso il Cortile Platamone a Catania, intitolato “Non è un Paese per donne?”.
Organizzato da Elena Caruso dei Giovani Democratici, è stato caratterizzato dal prezioso intervento di personalità di spicco come Elvira Seminara, scrittrice e coautrice del libro “Non è un Paese per donne”, Graziana Maniscalco (attrice), Laura Marcucci (coordinamento donne PD Trieste), e l’Onorevole Anna Finocchiaro.
L'evento ha riscontrato un enorme successo; la piccola sala adibita per il convegno non era abbastanza capiente per contenere spettatori e spettatrici (un centinaio) che, parecchio interessati, hanno deciso di assistere lo stesso in piedi.
Ciò è segno positivo della crescente consapevolezza di un problema da affrontare e risolvere, e cioè quello di una figura femminile poco presente nel panorama socio-politico italiano, reclusa tra le mura domestiche o come rappresentazione stereotipata e mercificata da parte del mondo dei media.
Ogni giorno, piccolo e grande schermo ci presentano da una parte una “donna pornografica”, per usare le parole di Elena Caruso, una donna irreale e plastificata, che sceglie il sesso come strumento di professione e guadagno, e dall'altra una donna debole e inetta, vittima da commiserare in modo compassionevole.
Elvira Seminara scrittrice e coautrice del libro “Non è un Paese per donne”, titolo di ispirazione dell'incontro, svela il titolo iniziale del suo lavoro, chiamato “Le funambole”, e il perché dello stesso.
Il funambolo infatti, sul filo del rasoio, lotta costantemente con l'instabilità e la precarietà della sua condizione; affronta la mancanza di equilibrio con fermezza e decisione, senza abbassare mai lo sguardo, ma guardando un punto verso l'infinito.
D'altra parte, proprio come le donne, nonostante i muscoli tesi e la fatica, è una figura leggiadra, che trasmette grazia e naturalezza. Questo purtroppo rende la donna, nell'immaginario collettivo, come un individuo naturalmente soggetto a difficoltà, e per questo non degno di nota ed evidenza.
Il libro della Seminara vuole quindi spostare questo velo dagli occhi per palesare la realtà delle figure femminili, “donne affaticate e sempre allerta” che sognano, un giorno, prima o poi, di “pensare senza corrimano”.
L'onorevole Finocchiaro conferisce un apporto considerevole al convegno con notizie e informazioni sostanziali, reali, matematiche.
Inizia con l'evidenziare i dati di maggioranza numerica delle donne sia dal punto di vista demografico che da quello di riuscita intellettuale e culturale: siamo di più, studiamo di più, abbiamo risultati migliori e migliori capacità organizzative, ma ciò nonostante veniamo trattate come una “minoranza”.
Sottolinea inoltre come la legge non sia d'aiuto: dalle piccole rappresentanze studentesche a quelle parlamentari o dirigenziali, si può ben evincere quanto la figura femminile sia un fantasma.
In più, l'abolizione della norma sul divieto delle dimissioni in bianco (firma di dimissioni delle giovani donne in caso di gravidanza) e quella di opposizione ai proventi nati dall'innalzamento dell'età pensionabile delle donne (4 miliardi spariti nel nulla) non fanno certo sperare.
Uno spiraglio è apparso negli ultimi anni grazie alla crescita delle nomine femminili a sindaci, scelte sulla base di una migliore “relazione diretta col territorio”, e al pullulare, tramite i social networks, di gruppi, associazioni e movimenti a difesa delle donne nella società odierna.
Il più grande, fautore di una forte scossa sociale al Paese, è il movimento Senonoraquando, che, dopo il successo del 13 febbraio 2010, ha riproposto l'evento proprio ieri, 11 dicembre, supportati in tutto Italia e non solo.
Il premio Nobel per la pace 1997, Jody Williams, presidente del Nobel Women’s Initiative, ha scritto una lettera di sostegno per il movimento, ricordando grandi donne che si sono battute in difesa dei diritti umani (da Wangari Mathai in Africa a Shirin Ebadi, da Aung San Suu Kyi alle tre donne Nobel per la pace, Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee, Tawakkol Karman):
“Voglio esprimere il mio sostegno a questo sforzo che avete avviato. L’Iniziativa delle Donne del Nobel sta dalla vostra parte, donne italiane che siete oggi riunite nelle molte piazze del paese per marcare il segno della vostra vitale, competente ed entusiastica presenza sulla scena pubblica.
Siamo con voi, perché la vostra partecipazione a tutto tondo nella vita dell’Italia è essenziale.”
Ieri, in Piazza del Popolo a Roma, come in tante altre piazze italiane, hanno trattato di varie tematiche: dal problema della discriminazione sessuale alla commemorazione delle vittime di Barletta, dai corpi obbligati a non invecchiare nell'intervento della Comencini all'appello al governo di revisione della manovra ("Il Pil aumenta quando le donne lavorano").
Purtroppo la città catanese non ha mai costituito un suo comitato SNOQ e ieri non è stata coinvolta in nessuna manifestazione, ma sono lieta di aver almeno partecipato, seppur giorni fa, ad un evento attento alle donne e degno di evidenza.
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