venerdì 9 marzo 2012

Piccole miss crescono: da Little Miss America a Miss Venezuela

Ci eravamo lasciati col favoloso mondo delle piccole reginette di bellezza.
E storpiando un po' un famoso libro della Alcott, potremmo dire “Piccole miss crescono”
-Come? 
-Così!


 



















Questo è il mondo di Miss Venezuela, concorso talmente importante che viene riportato all'interno delle attività tradizionali culturali caratteristiche di questo paese. Si parla di una vera e propria fabbrica delle Miss, un'industria diventata pure materia di studio in certe Università. 
Il patron di 'Miss Venezuela', il signor Osmel Sousa, è riuscito a trasformare un concorso frivolo in un movimento di massa e di capitale, un business dove banche concedono prestiti e mutui speciali. Se in Italia non si aspetta altro che la partita dell'Italia ai Mondiali, in Venezuela il patriottismo si spende con il corpo delle connazionali e il concorso Miss Venezuela é uno dei programmi televisi piú seguiti in funzione del successivo Miss Universo.  
Tante partecipanti a questo concorso sono sbarcate nel nostro paese in cerca di fortuna e, chissà come mai, l'hanno trovata subito in proposte di calendari sensuali adatti alle loro stupende misure artefatte. Tre nomi su tanti sono Aida Yespica, Ainett Stephens e Jennifer Rodriguez, tutte conosciute nel nostro mondo patinato e anche in quello della chirurgia estetica.
La Rodriguez, ad esempio, intervistata qualche anno fa da Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche, si confessa dicendo che tutte le partecipanti durante il concorso si sottoponevano a vari interventi di correzione, vivamente “consigliati” per evitare di veder ridotte le probabilità di vittoria. 

Il tema tocca anche la politica, soprattutto il Presidente Hugo Chavez che lo ricordiamo esclamare: “Fumo, alcol e seni finti! Sono queste le piaghe del paese”, scagliandosi contro un modello sociale di donna che spinge le proprie connazionali a "rifarsi" per risolvere le proprie infelicità, sempre e comunque, anche durante la pausa pranzo ( il cosidetto "brunchlift"- non è una mia invenzione, esiste davvero!)
Effettivamente il socialista non sbaglia molto affermando, con una citazione di ispirazione marxista, che “il silicone è il nuovo oppio dei popoli”
Espressione di uno dei problemi più preoccupanti del nuovo millennio, i disturbi narcisistici e le nevrosi non sono più affrontate dallo psicologo, bensì dal chirurgo; non sono espiantate dall'interno ma solo stuccate fittiziamente dall'esterno.
Il giornalista Gennaro Carotenuto espone un'interessante valutazione sull'argomento, soprattutto sulla chirurgia plastica al naso, anch'essa una forma di disagio, soprattutto giovanile, a causa del quale le quindicenni decidono di affinare, di sbiancare il naso, per eliminarne i tratti meticci, per assomigliare di più ad una razza che non è nè caucasica nè europea, perchè semplicemente non esiste, quella delle soubrette. 
Non hanno ancora capito che, piuttosto che le pechugas, sarebbe ora di “rifarsi il senno”.

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