martedì 27 agosto 2013

Real Time, Guardaroba Perfetto Kids&Teens: abuso della credulità e svilimento della libertà infantile. Petizione per il blocco della messa in onda

Non posso mancare neanche una settimana che, riaccendendo la tv, mi ritrovo il nuovo palinsesto post-vacanze di Real Time che presenta l'ennesimo programma di "moda", con la solita presentatrice, questa volta rivolto alle teenagers e alle bambine: Guardaroba perfetto Kids&Teens.


Ovviamente si parla di ragazzE, di figliE, sempre e solo di quel genere femminile che fonda la sua vita nello scegliere vestiti, trucchi e accessori per raggiungere la bellezza perfetta agli occhi altrui.
Real Time ci ha sempre abituato a programmi "prettamente femminili" di moda, cucina e matrimonio.
Che disfatta sapere che il direttore è una donna, Laura Carafoli.
Come riportato anche su Wikipedia, il suo palinsesto è dedicato principalmente alle donne, le quali costituiscono il 70% del pubblico della rete, con un'età compresa tra i 25 e i 54 anni.
Questo programma, improntato già su quello opinabile della stagione passata rivolto a persone adulte, sembra davvero impensabile per delle bambine, a cui è incitata la partecipazione ai casting sul relativo sito.

Avevo già trattato dello strano binomio tv-minori nel post relativo al programma americano Little Miss America, sottolineando come quest'ultimo fosse totalmente contrario principi della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, che però non è stata sottoscritta dagli USA, a differenza dell'Italia.

L'Italia quindi ha assunto degli obblighi nei confronti della Convenzione del 1989, ratificata ed eseguita dal 1991, che dispone all'art 17: "Gli Stati parti riconoscono l'importanza della funzione esercitata dai mass media [...] A tal fine, gli Stati parti: a) Incoraggiano i mass media a divulgare informazioni e materiali che hanno una utilità sociale e culturale per il fanciullo."
Importanti inoltre le disposizioni agli art. 31.1.  ("Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.") e art. 32.1. ("Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale").
Esiste anche un codice di autoregolamentazione Tv-minori, tutto di creazione italiana, come una delle tante "costruzioni disabitate" che non ricevono effettiva applicazione dalle autorità competenti. Un esempio di disposizione è quella che, al punto 3.3 sui programmi destinati ai minori, richiede che soddisfino le principali necessità dei minori come la capacità di realizzare esperienze reali e proprie o di aumentare la propria autonomia, nonchè a proporre valori positivi umani e civili ed il rispetto della dignità della persona.

L'utilità sociale e culturale descritta dalla Convenzione mi è dubbia se da ricercare in un programma che costringe persino le bambine e le adolescenti a seguire la moda, costrette a schemi preformati e imposti da una società che troppo presto così le omologherebbe in un momento di prematura personalità e coscienza individuale e sociale. Sarebbe veramente facile agire su menti così suggestionabili e influenzabili come quelle dei minori e per tal motivo è stata istituita la Convenzione di cui sopra, ma anche le due direttive comunitarie, la 84/450 sulla pubblicità ingannevole e la 89/552 (Direttiva Tv senza frontiere), volte a disciplinare il vasto campo delle telecomunicazioni e delle pubblicità, anche affrontando il problema dell'impatto sui minori d'età.
L'abuso della credulità e della mancanta esperienza di quest'ultimi è un mix perfetto a vantaggio di quelle pubblicità che sfruttano la chiave emozionale  per convincere non solo i bambini ma anche i loro genitori.

In tal caso non si parla di semplice pubblicità di qualche minuto, ma addirittura di un programma di lunga durata che mette delle bambine, le loro stanze, i loro vestiti, le loro mamme, sotto i fari di uno studio televisivo e sotto l'occhio vigile di una matrona che col dito puntato ti ordina come sia più appropriato vestirsi e per quali occasioni.
Insomma, libertà e creatività infantile alla gogna.
Già immagino le parole amorevoli della Carla che parla di tricot e patchwork e della differenza tra blu denim e blu cobalto a bambine di 10 anni.
Carla, ma come ti permetti?!



D'altronde questo canale televisivo, che ha acquisito quest'anno anche il programma culinario di Benedetta Parodi (snobbata, a detta sua, da La7, "rete troppo maschile"), pare sia volto ad affermare un prototipo di donna che già da tempi antichi era stato disdegnato da autrici come Virginia Woolf o Mary Wollstonecraft.
Quest'ultima, nel suo libro "Sui diritti delle donne", non usa mezzi termini: "Le considerazioni di Rousseau, secondo cui le donne sono naturalmente interessate a bambole, vestiti e conversazioni, del tutto indipendentemente dall'educazione, sono talmente puerili da non meritare neppure di essere seriamente confutate".
Le sue teorie, che apparivano nel XVIII secolo rivoluzionarie, riflettono una piaga moderna della nostra società che continua ancora a dipingere la donna con i tratti della perfetta donnina di casa, di una maniaca dello shopping compulsivo.  Molte donne, purtroppo, non si rendono conto di essere schiave, sin dall'infanzia, di questa "educazione", che mira ad una prematura e fittizia distinzione dei generi.

Paradossalmente, tali donne sono state più "fortunate", poichè la strada che si prospetta, tra bambine e adolescenti derise e riprese in tv per il loro abbigliamento e poi messe in passerella dopo aver acquisito il giusto look, ti fa pensare che al peggio non c'è mai fine.

Per tal motivo, ho deciso di scrivere una lettera alla Direttrice di Real Time, Laura Carafoli, per chiedere il blocco della messa in  onda del programma, perchè contrario ad ogni principio (comunitario e non) volto a tutelare i minori nella loro formazione, informazione, crescita e libertà.
Se volete, potete contribuire firmando la petizione qui.
Grazie.
Art. 31
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. 

Art. 32 
Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale. - See more at: http://ladonnaobsoleta.blogspot.it/2012/03/little-miss-america-ciglia-finte.html#sthash.zuVoeOea.dpuf
Art. 31
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. 

Art. 32 
Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale. - See more at: http://ladonnaobsoleta.blogspot.it/2012/03/little-miss-america-ciglia-finte.html#sthash.zuVoeOea.dpuf
Art. 31
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. 

Art. 32 
Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale. - See more at: http://ladonnaobsoleta.blogspot.it/2012/03/little-miss-america-ciglia-finte.html#sthash.zuVoeOea.dpuf

8 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Veramente real time dovrebbe essere rifatto,
    non fanno altro che fare programmi totalmente sessisti e legati allo stereotipo della donna di 10 anni fa,
    perché non fanno un programma su come le donne possano fare carriera??!! magari con esperti che le aiutino a comprendere il mercato del lavoro e le opportunità lavorative. Invece metti sul real time e ti rendi sempre più conto che il messaggio che veicola è esclusivamente legato a tre argomenti: matrimonio, maternità e shopping.
    Caro real time così non va bene.

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  3. matrimonio, maternità (e paternità) e anche shopping sono cose che esistono ed è legittimo raccontarle..semmai Real Time dovrebbe raccontare anche altro sempre legato alla realtà, e possibilmente tenere fuori i bambini e le bambine da robe tipo "ma come ti vesti"

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  4. non esiste nulla o quasi che sia solo natura o solo cultura, noi tutti siamo un mix di natura, cultura e storia ciò non vuol dire essere schiavi.
    Ciò detto, ho firmato la petizione perchè non c'è bisogno di un "ma come ti vesti" per bambini..passi per gli adulti ma i bambini no

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  5. è già talmente assurdo e ridicolo quello per gli adulti! oltretutto presentato da 'sti due tizi a cui nessuno di noi si sognerebbe mai di voler assomigliare...

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  6. http://www.agoravox.it/Chi-e-la-donna-di-Real-Time.html

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  7. Grazie della segnalazione. Se ne parla da tempo purtroppo, ma nulla è cambiato.

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