Ciò che mi interessa e che mi diverte molto riguarda il sentimentalismo ipnotico e l'ingenuità sognante con cui Renzi espone tutti i punti focali dei suoi dibattiti.
Il comico Maurizio Crozza non ha potuto fare a meno di imitarlo sottolineando questa tendenza nello sketch del "Niente", per il quale l'ormai ex sindaco fiorentino - diciamolo - si è risentito abbastanza.
L'animo un pò "paraculo" si è palesato immediatamente anche nello confronto delle Primarie dello scorso anno, in mezzo a Bersani, Tabacci, Puppato e Vendola.
In quella occasione, relativamente ad una domanda sulla questione del Medio Oriente, Renzi rispose con enfasi:
"Lei ha visto la Costituzione tunisina? Lì la donna è oggetto!"
Ah Mattè, ma la tv italiana non la vedi?
Ecco, quell'aria stupita, da bambino sperduto in un centro commerciale, questo è ciò che non sopporto, soprattutto quando il caro Matteo è non solo normale telespettatore ma soprattutto ospite attivo della tv italiana (dai programmi politici a quelli della De Filippi). Un ospite, quindi, che ama molto il tubo catodico e che lo conoscerà altrettanto da sapere quanto la donna sia oggetto non solo in Tunisia e non solo quando è la Costituzione a dirlo.
A parte questo, trovo patetica e abbastanza subdola la strumentalizzazione della questione tunisina per parlare dei diritti delle donne, in un periodo tutto italiano di record per femminicidi e violenze.
Scoccia un pò veder cavalcare un soggetto sulla tematica del momento per fini elettorali.
Dopo la fresca vittoria alle Primarie contro Civati e Cuperlo, Renzi dichiara in conferenza stampa, in maniera fiera e tronfia, la schiera maggiormente femminile della sua segreteria: 7 donne e 5 uomini.
Sette le BELLE donne DI Renzi. E i giornali non tardano a tingere la squadra di un bel rosa pastello.
Ad esempio, relativamente alla tematica sulla violenza di genere e sul femminicidio, mi chiedo come possa un soggetto farsi contemporaneamente promotore della tutela della donna in quanto persona indipendente e autodeterminata, e allo stesso tempo fautore del cimitero dei feti.
Come ben evidenziato dalla giornalista Luisa Betti, "la prima arma contro la violenza è quindi l’autodeterminazione delle donne a partire proprio dal corpo e dalla libertà di decidere cosa farne in maniera assoluta e senza dubbio alcuno, tanto che in Italia la legge 194 sull’interruzione di gravidanza si lega proprio alla lotta delle donne per l’autodeterminazione. Ora, prevedere un cimitero per i feti è negare in tutto e per tutto questo principio di autodeterminazione, con una valenza culturale che danneggia gravemente le donne riportandole indietro di secoli, ed è una violenza istituzionalizzata nei nostri confronti in quanto persone non in grado di intendere e di volere."
Ulteriore dissonanza si rileva sulla questione delle adozioni e dei matrimoni per coppie omosessuali. In occasione delle Primarie 2012 e 2013, la testa di Renzi ha cambiato spesso versione: