Mi
ero già interessata in un precedente articolo del problema
dell'utilizzo inappropriato delle bambine all'interno delle
pubblicità.
Ma
l'America ci supera con il programma
Little Miss America,
un concorso di bellezza-reality per bambine
under 10, vestite e truccate come showgirls
che, invogliate dalle mamme, cercano di vincere il montepremi di 10
mila dollari e diventare le future reginette dei concorsi di bellezza
americani.Il
reportage
mostra i preparativi prima della competizione:
le bambine per l’occasione vengono depilate, truccate pesantemente,
pettinate, cosparse di crema autoabbronzante, fanno le prove per
ammiccare alla giuria, vengono intervistate ed esposte a possibili
stress ed attacchi di isteria.
Il
concorso è ovviamente diseducativo
se non anticostituzionale
per il nostro paese, perchè sicuramente non tutela il diritto di
ogni bambino a essere ciò che è, ad aspirare al gioco piuttosto che
al denaro, a saltellare tra le pozzanghere piuttosto che a
preoccuparsi di venire bene in foto con un vestito di 1000 dollari.
Anche
se il programma non nasce in Italia, non dovrebbe essere comunque
trasmesso nelle nostre reti (cosa che purtroppo avviene), dato il
contenuto altamente offensivo nei confronti della figura dell'infante
che si trova costretto a subire le
malsane voglie di genitori frustrati.
Il nostro paese deve monitorare e controllare tutto ciò soprattutto
sulla base dell'aderenza alla Convenzione
ONU sui diritti dell'infanzia
(non accettata purtroppo dalla Somalia e, appunto,dagli USA), che in
vari articoli richiama gli stati membri alla tutela in parole e
fatti.
Art. 19
Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all'uno o all'altro, o a entrambi, i genitori, al suo tutore legale (o tutori legali), oppure a ogni altra persona che abbia il suo affidamento.
Art. 31
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
Art. 32
Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.
Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all'uno o all'altro, o a entrambi, i genitori, al suo tutore legale (o tutori legali), oppure a ogni altra persona che abbia il suo affidamento.
Art. 31
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
Art. 32
Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.
Al di là dell'aspetto
etico-giuridico quello che desta più paura è la rappresentazione
della bambine in foto, pose, sfilate ammiccanti e maliziose,
bocconcino prelibato, lasciatemelo dire, di
spettatori insani, come pedofili o maniaci.
Il ragionamento non lo considero per nulla terroristico, dato che
queste tematiche riempiono la cronaca nera delle testate
giornalistiche.
La prova del nove? Il
terribile omicidio
della piccola miss Jonbenét Ramsey, di soli sei anni.
Volto angelico ormai conosciuto tra le
passerelle, la bimba è stata trovata morta in casa la notte di
Natale, del nastro adesivo le copriva la bocca e polsi e collo erano
legati con una corda. L'autopsia conferma la morte per
strangolamento, un grave trauma cranico e segni di abuso sessuale.
Non
a caso, gli Stati Uniti d’America risultano la nazione con la più
alta percentuale di siti pedo-pornografici e il mondo televisivo non
si risparmia con altri format come Little
Miss Sunshine
e Purity
Ball
(apparentemente
un ballo delle debuttanti,con la differenza che le fanciulle,
vestite di bianco candido, sottoscrivono,
davanti un enorme crocifisso,
una
promessa di purezza e verginità, con la quale giurano davanti a Dio
e soprattutto al padre-padrone di arrivare illibate al matrimonio).
E' disdicevole quindi che un programma
come questo sia reso visibile nelle nostre televisioni, di noi
italiani, ipotetici portatori di una cultura secolare fatta di
Costituzione, codici, convenzioni, che dovrebbe tutelare e proteggere
i diritti dell'uomo, allontanandosi da una stupida contaminazione
con un paese che non ha, sotto questo punto di vista, né storia
nè umanità sociale.