L'ennesima alluvione imprevedibile.
L'ennesimo corteo di politici.
L'ennesimo capo della Protezione Civile, magari presto Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e poi indagato.
L'ennesima sequela di telegiornali.
Le ennesime ospitate da Barbara D'Urso.
L'ennesima corsa alle lacrime, ai video e alle foto più struggenti.
Eccola, l'Italia della TeleMinzione.
"You must be a woman and bear the agony of creating. Prove yourself. Be strong, be kind, be wise, and it is yours. Do not at the last moment lose courage. Argue wisely and quiety. Be more than woman." Katherine Mansfield
martedì 19 novembre 2013
lunedì 11 novembre 2013
Petizione contro Guardaroba Perfetto Kids&Teens: ecco perchè 27 mila firmatari "non hanno vinto"
Si può dichiarare, con rammarico e delusione, definitivamente chiusa la petizione nata per contrastare la messa in onda, prima, e la trasmissione, poi, del programma Guardaroba Perfetto Kids&Teens, in onda ogni giorno, per un mese circa, su Real Time.
All'alba dell'insediamento (era ora!) del Comitato Media e Minori del Ministero dello Sviluppo Economico, è giusto concludere la petizione, senza, purtroppo, esclamare quel "VITTORIA!", che si vede con gran piacere tra i successi della piattaforma Change.org.
Cosa è andato storto?
Innanzitutto, una mancanza di coscienza della vicedirettrice di Discovery, Laura Carafoli, che ha dato sicuramente più importanza ai suoi introiti televisivi piuttosto che alle riflessioni che dal programma potevano esser dedotte, dal punto di vista delle ripercussioni negative sull'educazione dei minori, diretti destinatari del programma.
Secondariamente, ma principalmente, un immobilismo delle istituzioni appositamente nate per evitare la programmazione di trasmissioni lesive per i minori. Il Garante per l'infanzia, Vincenzo Spadafora, l'ha ben chiamata "disattenzione bipartisan".
Il Comitato Media e Minori del Mise, seppur "rinato" nell'estate del 2013, ha dovuto attendere il 23 ottobre per essere riattivato nelle sue effettive funzioni, a causa dell'impossibilità di reperire i membri supplenti, necessari per coprire le assenze di quelli titolari.
Scrive così un suo membro attivo, il Dott. Remigio del Grosso, che ha avuto cura della petizione nonostante l'assenza del Comitato:
Insomma, 2 anni di segnalazioni arretrate. Ed in mezzo si trova anche la mia.
Nel particolare, la mia segnalazione, inoltrata a fine agosto, si dice esser stata priva di motivi.
Non capisco, però, come avrebbero potuto rispondere positivamente con una mail - di cui sotto - se la segnalazione fosse stata carente di ragioni che ricordo aver succintamente motivato (le stesse poi utilizzate per la petizione):
Un'arrampicata sugli specchi, volta a coprire inefficienze e ritardi da imputare soltanto a quella serie di organi preposti, i quali vivono ancora in un habitat di lassismo, di lentezza e di proteste interne, perdendo di vista l'obiettivo, i minori, gli unici a subirne le conseguenze.
Si, c'è una sconfitta, l'ennesima, ma non è la nostra.
Grazie ancora a tutti quelli che hanno supportato la causa, sperando sia comunque servita a qualcosa.
All'alba dell'insediamento (era ora!) del Comitato Media e Minori del Ministero dello Sviluppo Economico, è giusto concludere la petizione, senza, purtroppo, esclamare quel "VITTORIA!", che si vede con gran piacere tra i successi della piattaforma Change.org.
Cosa è andato storto?
Innanzitutto, una mancanza di coscienza della vicedirettrice di Discovery, Laura Carafoli, che ha dato sicuramente più importanza ai suoi introiti televisivi piuttosto che alle riflessioni che dal programma potevano esser dedotte, dal punto di vista delle ripercussioni negative sull'educazione dei minori, diretti destinatari del programma.
Secondariamente, ma principalmente, un immobilismo delle istituzioni appositamente nate per evitare la programmazione di trasmissioni lesive per i minori. Il Garante per l'infanzia, Vincenzo Spadafora, l'ha ben chiamata "disattenzione bipartisan".
Il Comitato Media e Minori del Mise, seppur "rinato" nell'estate del 2013, ha dovuto attendere il 23 ottobre per essere riattivato nelle sue effettive funzioni, a causa dell'impossibilità di reperire i membri supplenti, necessari per coprire le assenze di quelli titolari.
Scrive così un suo membro attivo, il Dott. Remigio del Grosso, che ha avuto cura della petizione nonostante l'assenza del Comitato:
"Finalmente, dopo quasi due anni di “stallo” ed a tre mesi dalla nomina, si è insediato il Comitato Media e Minori. La “cerimonia” (così l’ha definita uno sconcertante comunicato stampa del Mise) è stata abilmente orchestrata dal Vice Ministro Antonio Catricalà che, giustamente, si è attribuito il merito della ricostituzione del Comitato ed ha registrato la presenza dei vertici delle emittenti (c’era perfino il rappresentante di Sky, che disconosce il Codice di Autoregolamentazione), di varie Istituzioni e del presidente della Commissione di Vigilanza. L’Agcom, che ha sistematicamente archiviato la maggior parte delle passate segnalazioni del Comitato, era presente in massa. Stranamente assente il Garante dell’Infanzia."
Insomma, 2 anni di segnalazioni arretrate. Ed in mezzo si trova anche la mia.
Nel particolare, la mia segnalazione, inoltrata a fine agosto, si dice esser stata priva di motivi.
Non capisco, però, come avrebbero potuto rispondere positivamente con una mail - di cui sotto - se la segnalazione fosse stata carente di ragioni che ricordo aver succintamente motivato (le stesse poi utilizzate per la petizione):
Un'arrampicata sugli specchi, volta a coprire inefficienze e ritardi da imputare soltanto a quella serie di organi preposti, i quali vivono ancora in un habitat di lassismo, di lentezza e di proteste interne, perdendo di vista l'obiettivo, i minori, gli unici a subirne le conseguenze.
Si, c'è una sconfitta, l'ennesima, ma non è la nostra.
Grazie ancora a tutti quelli che hanno supportato la causa, sperando sia comunque servita a qualcosa.
A due mesi dalla ricostituzione del Comitato Media e Minori del
Ministero dello Sviluppo Economico, voluta dal Vice Ministro Antonio
Catricalà, la situazione ancora non si sblocca ed i mesi di “stallo”
diventano ormai oltre venti. Nonostante, infatti, l ’insediamento
ufficiale del Comitato fosse previsto nella prima quindicina di
settembre, ancora nessun segnale arriva dal Ministero. Evidentemente ci
sono problemi legati alla nomina dei membri supplenti che sono
assolutamente necessari per colmare eventuali vuoti determinati dalle
assenze dei membri titolari. Già alla prima riunione informale, infatti,
mancavano due membri in rappresentanza delle istituzioni, il magistrato
Giovanni Rossi e la sen. Anna Serafini. Una dimostrazione delle
difficoltà a reperire i membri supplenti è la recente polemica
presa di
posizione di Antonio Diomede, Presidente della REA, associazione che
riunisce alcune tv e radio locali, che ha declinato l’invito del Vice
Ministro Catricalà, dichiarando di “lasciare ad altre rappresentanze più
meritevoli l’esclusivo compito di difesa non dei diritti dei minori ma
dei programmi spazzatura diffusi da alcune reti locali e nazionali
private e dalla RAI per minimizzarne la portata diseducativa e di
permanente violenza anche nelle fasce protette” - See more at:
http://ladonnaobsoleta.blogspot.it/search?updated-max=2013-09-30T01:18:00-07:00&max-results=5#sthash.8LymZ9f1.dpuf
A due mesi dalla ricostituzione del Comitato Media e Minori del
Ministero dello Sviluppo Economico, voluta dal Vice Ministro Antonio
Catricalà, la situazione ancora non si sblocca ed i mesi di “stallo”
diventano ormai oltre venti. Nonostante, infatti, l ’insediamento
ufficiale del Comitato fosse previsto nella prima quindicina di
settembre, ancora nessun segnale arriva dal Ministero. Evidentemente ci
sono problemi legati alla nomina dei membri supplenti che sono
assolutamente necessari per colmare eventuali vuoti determinati dalle
assenze dei membri titolari. Già alla prima riunione informale, infatti,
mancavano due membri in rappresentanza delle istituzioni, il magistrato
Giovanni Rossi e la sen. Anna Serafini. Una dimostrazione delle
difficoltà a reperire i membri supplenti è la recente polemica
presa di
posizione di Antonio Diomede, Presidente della REA, associazione che
riunisce alcune tv e radio locali, che ha declinato l’invito del Vice
Ministro Catricalà, dichiarando di “lasciare ad altre rappresentanze più
meritevoli l’esclusivo compito di difesa non dei diritti dei minori ma
dei programmi spazzatura diffusi da alcune reti locali e nazionali
private e dalla RAI per minimizzarne la portata diseducativa e di
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A due mesi dalla ricostituzione del Comitato Media e Minori del
Ministero dello Sviluppo Economico, voluta dal Vice Ministro Antonio
Catricalà, la situazione ancora non si sblocca ed i mesi di “stallo”
diventano ormai oltre venti. Nonostante, infatti, l ’insediamento
ufficiale del Comitato fosse previsto nella prima quindicina di
settembre, ancora nessun segnale arriva dal Ministero. Evidentemente ci
sono problemi legati alla nomina dei membri supplenti che sono
assolutamente necessari per colmare eventuali vuoti determinati dalle
assenze dei membri titolari. Già alla prima riunione informale, infatti,
mancavano due membri in rappresentanza delle istituzioni, il magistrato
Giovanni Rossi e la sen. Anna Serafini. Una dimostrazione delle
difficoltà a reperire i membri supplenti è la recente polemica
presa di
posizione di Antonio Diomede, Presidente della REA, associazione che
riunisce alcune tv e radio locali, che ha declinato l’invito del Vice
Ministro Catricalà, dichiarando di “lasciare ad altre rappresentanze più
meritevoli l’esclusivo compito di difesa non dei diritti dei minori ma
dei programmi spazzatura diffusi da alcune reti locali e nazionali
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