Anche in America è stato prodotto un
interessante documentario contro la rappresentazione stereotipata delle donne sui media. Si chiama Miss Representation e, come il documentario tutto italiano “Il corpo delle donne” realizzato nel 2009 da Lorella Zanardo, denuncia la superficiale e distorta rappresentazione femminile nei media.
Il docufilm è stato presentato ad inizio anno al Sundance Film Festival e la premiere trasmessa il 20 ottobre su OWN Ophra Winfrey Network.
Scritto, diretto e prodotto da Jennifer Siebel Newsom (attrice e filmmaker), il film spiega come televisione, musica, videogames, pubblicità e riviste made in Usa, formino insieme un'industria di messaggi sessisti e stereotipati.
Nel cast ci sono numerosi personaggi del mondo della politica, del giornalismo e dell’entertainment, come Marissa Mayer di Google, Rosario Dawson, Geena Davis, Nancy Pelosi e Condoleezza Rice.
Come ha sottolineato la Zanardo in una delle sue rare apparizioni nel piccolo schermo, la televisione resta ormai l'unico “agente di socializzazione” efficace nella nostra società, che veicola in maniera diretta ed efficace messaggi poco incoraggianti, i quali andranno a formare nei giovani pensieri e bagaglio culturale estremamente poveri e limitati. E' molto preoccupante, quindi, come si stia formando l'educazione di ragazzini sempre più esposti, senza filtri, a immagini del genere.
Nel documentario vengono citati dati statistici rilevanti:
interessante documentario contro la rappresentazione stereotipata delle donne sui media. Si chiama Miss Representation e, come il documentario tutto italiano “Il corpo delle donne” realizzato nel 2009 da Lorella Zanardo, denuncia la superficiale e distorta rappresentazione femminile nei media.
Il docufilm è stato presentato ad inizio anno al Sundance Film Festival e la premiere trasmessa il 20 ottobre su OWN Ophra Winfrey Network.
Scritto, diretto e prodotto da Jennifer Siebel Newsom (attrice e filmmaker), il film spiega come televisione, musica, videogames, pubblicità e riviste made in Usa, formino insieme un'industria di messaggi sessisti e stereotipati.
Nel cast ci sono numerosi personaggi del mondo della politica, del giornalismo e dell’entertainment, come Marissa Mayer di Google, Rosario Dawson, Geena Davis, Nancy Pelosi e Condoleezza Rice.
Come ha sottolineato la Zanardo in una delle sue rare apparizioni nel piccolo schermo, la televisione resta ormai l'unico “agente di socializzazione” efficace nella nostra società, che veicola in maniera diretta ed efficace messaggi poco incoraggianti, i quali andranno a formare nei giovani pensieri e bagaglio culturale estremamente poveri e limitati. E' molto preoccupante, quindi, come si stia formando l'educazione di ragazzini sempre più esposti, senza filtri, a immagini del genere.
Nel documentario vengono citati dati statistici rilevanti:
- Le donne americane sono il 3% nelle posizioni chiave dell’editoria, entertainment, pubblicità e telecomunicazioni.
- Su 250 film di successo, solo il 7% dei registi è donna e, tra gli autori, le donne sono il 13%.
- Le donne costituiscono il 51% della popolazione americana, ma solo il 17% occupa dei seggi nel Parlamento.
- Tra il 1997 e il 2007 la chirurgia estetica su ragazze di meno di 18 anni è triplicata.
- Nello stesso periodo gli interventi di liposuzione sono quadruplicati e si è verificato un incremento di 6 volte delle mastoplastiche additive.
- Il 65% delle donne e delle ragazze americane soffre di disturbi alimentari.
“Miss Representation” nasce quindi per offrire una call-to-action campaign, che mira a far si che le ragazze prendano coscienza della loro identità sociale, spingendole a frantumare le gabbie stereotipate di bellezza e sensualità per trovare una loro posizione e un loro ruolo nel mondo in cui vivono. Mondo che non risparmia nessun paese, nessuna donna, perché l'exploitation del corpo femminile esiste ovunque, non ha confini, e viene combattuto sempre più, soprattutto quando si trasforma in violenza (registrata in proporzionale aumento con il crescere di questo fenomeno).
Azzeccato quindi il motto del film che recita “You can't be what you can't see”.
Ma Miss Representation non è solo un film. E' anche una campagna con diverse iniziative.
Potete trovarle tutte al seguente indirizzo: http://missrepresentation.org/take-action/
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